L’olio extravergine di oliva ambisce ad avere lo stesso peso del vino, anche come attrazione turistica. Ora ha una marcia in più per rincorrere questo obiettivo. Un altro passo in avanti è stato compiuto grazie al decreto appena varato dal Governo Draghi. Per i dettagli, però, è necessario attendere la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, nei prossimi giorni. Benvenuto allora all’oleoturismo, palla alle Regioni.
Il decreto
L’atto varato dal Governo porta la firma dei ministri delle Politiche agricole alimentari e forestali e del Turismo. Ha il duplice scopo di implementare l’offerta delle attrazioni enogastronomiche italiane e valorizzare zone meno conosciute del nostro Paese. Il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, ha spiegato: “accanto alle attività formative ed informative rivolte alle produzioni olivicole, saranno valorizzate le produzioni tipiche e locali, a cominciare dai marchi Dop e Igp”.
Accoppiata vincente
La parola turismo richiama per forza la vocazione artistica, architettonica e paesaggistica della Penisola. L’attività oleoturistica avrà quindi anche il compito di fare da legante, soprattutto in alcune aree, con la storia e l’ambiente dei singoli territori. E i produttori, insieme a uliveti ed Evo, ne saranno i protagonisti, attraverso le loro storie e le emozioni del loro lavoro.
Oleoturismo, palla alle Regioni
“Ora ci auguriamo che le Regioni colgano l’importanza di questa iniziativa e si attivino subito per allineare le proprie normative locali alle linee guida del decreto”, ha ricordato il Presidente di Unaprol, David Granieri. Del resto sono gli enti locali le sentinelle del territorio. A loro spetta il compito più importante, che è quello di mettere strumenti semplici ed efficaci a disposizione degli agricoltori.