Saper distinguere un olio vero da uno falso ora è una cosa da ragazzi. Questa volta sono proprio loro, gli studenti, a cimentarsi in un esperimento “anti-frode”. Il vero olio si riconosce a scuola. Il progetto si basa su un software per l’analisi dell’olio semplificato proprio per essere utilizzato dai più giovani. A cimentarsi con il metodo anticontraffazione sviluppato dall’Università di Pisa sono stati i ragazzi dell’Its Cattaneo di San Miniato guidati dal professor Sandro Jurinovich.
Con EvooDec il vero olio si riconosce a scuola
L’università torna alle superiori con Valentina Domenici del Dipartimento di Chimica. La sfida è stata quella di far testare agli studenti una versione facile e scaricabile gratuitamente del software del 2014. “Questo metodo – spiega all’agenzia di stampa Adnkronos Valentina Domenici – analizza gli spettri di assorbimento Uv-vis per capire, ad esempio, se l’olio è davvero un olio di oliva oppure no”. Il lavoro svolto dai ragazzi è stato pubblicato sul “Journal of Chemical Education” dell’American Chemical Society.
Il metodo
Il suo funzionamento si basa sull’analisi degli spettri degli oli e permette di ottenere informazioni sui pigmenti contenuti nel prodotto. Grazie a questi, anche se non arrivano nemmeno all’1% del totale dei composti dell’olio, si può testare la qualità organolettica e rivelare eventuali frodi. Oltre ai quattro pigmenti principali (luteina, feofitina-a, feofitina-b e β-carotene) su sui si basava il lavoro del 2014, il metodo è stato migliorato per ottenere informazioni anche sulle clorofille (clorofilla-a e clorofilla-b).
La frode corre tra i banchi
Sono stati proprio i ragazzi del Cattaneo a riscontrare il miscelamento dell’olio di oliva con altri oli vegetali, nel caso specifico olio di semi di girasole e di arachidi. Ma non solo. Con EvooDec gli studenti hanno anche potuto verificare l’effetto della cattiva conservazione di oli tenuti troppo tempo vicino a fonti di calore. Insomma il vero olio si riconosce a scuola. Anche a scuola.