Gocce di Evo nello spazio di Samantha Cristoforetti. L’astronauta italiana ha adottato l’olio extravergine di oliva italiano per la sua dieta “interstellare”. Ora è presente nel suo Bonus food, ovvero quel 20% di alimentazione personalizzata che varia da quella standard prevista per le missioni spaziali. Il 27 aprile è partita alla volta della stazione internazionale (ISS) dal Kennedy Space Center, in Florida. Ci resterà per 199 giorni. Un periodo durante il quale il suo fisico sarà duramente messo alla prova. Ma la “missione” dell’Evo va oltre gli aspetti nutrizionali. E non è ancora iniziata. Ne parliamo con Enzo Perri, direttore del centro ricerche di olivicoltura del Crea.
Perché l’Evo è così importante nella dieta di un astronauta?
“L’olio extravergine di Oliva contiene sostanze che aiutano a mantenere in equilibrio l’organismo. L’Evo contribuisce in maniera sostanziale ad una dieta bilanciata, proprio attraverso i suoi grassi “buoni”. Basti pensare a steroli e fitosteroli, che tengono a bada il colesterolo. E poi contiene altre sostanze minori con proprietà antiossidanti come per esempio i polifenoli. Nel Bonus food la Cristoforetti avrà a disposizione pasti a cui potrà abbinare 4 oli italiani eccellenti, ottenuti da 4 cultivar differenti”.
Gocce di Evo nello spazio di Samantha. Ma quando inizia il vero viaggio dell’extravergine sulla Iss?
“Il viaggio puramente scientifico dell’Evo sta per iniziare. Tra pochi giorni saranno inviati tre campioni sulla Iss con un lancio di supporto. Si tratta di una serie di esperimenti scientifici che daranno risultati a 6, 12 e 18 mesi”.
Quindi due campioni saranno sulla stazione spaziale più tempo della Cristoforetti… in cosa consiste l’esperimento?
“Saranno inviati tre contenitori speciali con ognuno 50ml di Evo. Per l’esperimento è stata scelta una sola cultivar delle 4 … e preferisco non rivelare quale … L’intento è capire come i raggi cosmici e la micro gravità, ma soprattutto i primi, possano ridurre la conservabilità dell’olio”.
Cosa vi aspettate?
“Ci aspettiamo un incremento dei perossidi, quindi un’ossidazione accelerata. Importante sarà anche capire come reagiranno i tocoferoli, la vitamina E per intenderci. Attraverso una spettrometria di norma si potranno determinare i contenuti dei singoli fenoli e come le loro peculiarità evolvano nel tempo. Saranno inoltre monitorati gli acidi grassi, l’assorbimento dell’ultra violetto, il comportamento dei polifenoli”
Quindi niente bruschette in orbita?
“Credo proprio di no. Ma i piatti scelti dalla Cristoforetti nel suo Bonus food posso garantire che sono gustosi”.
Chi li ha cucinati?
“Questa domanda mi permette di ringraziare, come Crea, tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione di un progetto così importante. Lo chef è Stefano Polato di EAT Freedom, una start-up tedesca che parla italiano fondata da Sara Rocci Denis. Ancora Coldiretti e Unaprol, in particolare nella persona del direttore Nicola Di Noia che ha abbinato gli oli ai piatti. E poi, chiaramente, Esa, Asi e Telespazio“.
Un “blend” di competenze e di eccellenze, insomma, per portare qualche goccia di Evo nello spazio di Samantha.
(Foto di Stefano Lucarelli)