Olio per uso cosmetico, ok Iva ridotta. L’agenzia delle Entrate lo ha stabilito lo scorso 7 settembre. La riduzione dell’aliquota Iva al 4% per l’olio di oliva si applica a prescindere dal suo utilizzo. Quindi, anche al di fuori dell’ambito alimentare umano, come ad esempio nell’alimentazione animale o nella produzione di cosmetici, si applica la riduzione. L’agevolazione fiscale vale a patto che il prodotto non venga chimicamente modificato.
Dov’è la novità? Sta proprio nel risultato. Frutto di una richiesta fatta da un’azienda di prodotti di bellezza all’Associazione ALFA, rappresentante di produttori che operano nel settore. La richiesta è stata avanzata all’Agenzia delle Entrate e a nome di tutte le altre concorrenti ha ottenuto la risposta che cercava.
“Dal punto di vista doganale dunque non è richiesta una particolare destinazione d’uso per l’olio d’oliva. Di conseguenza, si ritiene che le cessioni di olio di oliva siano soggette all’aliquota IVA del 4 per cento, anche se destinate alla produzione di cosmetici, ai sensi del n. 13) della Tabella A, parte II, allegata al Decreto IVA”.
E’ ciò che si legge nella risposta dell’Agenzia delle Entrate
L’Iva ridotta per l’olio di oliva porta dei vantaggi al portafoglio della signora Maria Rossi? Si, perché il prezzo del prodotto da comprare è ridotto rispetto ad altri sui cui grava l’Iva al 22%. Stessa percentuale applicata ai beni di lusso. Ma forse questa volta la scelta dell’aliquota ridotta premia anche chi produce un ingrediente prezioso come l’olio di oliva. Tenendo conto che nel nostro Paese godono dell’Iva agevolata, rispettivamente al 5 e 10%, anche prodotti alimentari non di prima necessità, come ad esempio i tartufi, gli oggetti d’arte e i francobolli da collezione.
Un piccolo aiuto, insomma, al mondo dell’olio di oliva e soprattutto all’extravergine, sempre più utilizzato in cosmetica come conferma anche questa richiesta avanzata dall’azienda rispetto all’Iva ridotta per l’olio.
(Nella foto il giardino del B&B Baglio Antico Loco sulle colline di Sciacca)